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Scuola di Bibbia: Cercate Gesù

Il Vangelo di Marco, il Vangelo della Decisione di Fede

Scuola di Bibbia

«…Cercate Gesù, l’autore e il perfezionatore della fede (Eb12,2). Zaccheo voleva vedere Gesù. Ha saputo cogliere l’occasione di un passaggio irrepetibile: questo incontro ha cambiato la sua vita. Zaccheo vuole vedere, vuole conoscerlo, vuole sapere chi è; non è abituato alla sua presenza e al suo modo di fare, ma intuisce che Gesù ha qualcosa di misterioso e di affascinante. Zaccheo è un uomo che si sente piccolo, troppo ricco, ma è sanamente curioso, ed è deciso a provare.

«Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là». (Lc 19,2-4)

Abbiate la forza di cercare Gesù. Qualcosa attirava irresistibilmente Zaccheo verso di lui; tuttavia qualcosa lo faceva sentire molto distante da lui. Forse il suo modo di vivere e di operare lo metteva a disagio, lo faceva sentire inadeguato, come molti giovani di oggi: lui un pubblicano, così sicuro nel pretendere, così incoerente, così solo e insoddisfatto nelle sue relazioni. Lui non era uno dei suoi. Non osava, eppure era pronto per la fede. Una forza irresistibile gli dà coraggio per salire, provare, e cercare di vedere Gesù.

A volte ci sentiamo piccoli, non ci sentiamo all’altezza delle situazioni, spesso siamo in pochi. È necessario salire sull’albero, ascoltare la Parola del Signore, ricevere il suo invito ed entrare in un rapporto singolare con lui. Voi avete fatto questa fatica, avete diffuso questa divina curiosità; nel vostro cuore si è mossa una nuova energia, un benessere, una volontà straordinaria di bene che vi indurrà a nuove e precise decisioni. Il Signore è venuto e vi ha riempiti di gioia.

Custodite la Parola!

Sostenete il primato della Parola e custodite la Bibbia nel cuore, ve la affido come il dono più bello: nella mia vita la Bibbia mi ha sempre accompagnato nella gioia e nel discernimento, nella preoccupazione e nella speranza, e sempre mi accompagnerà. Custodite la Parola e con la Bibbia pregate anche per me. Entrate con fiducia e con amore nel terzo millennio e portate questa preziosa eredità.

La costante proposizione della pratica della Lectio divina mi ha sempre accompagnato nel mio ministero episcopale, e mi sono sentito consolato nel vedere molti giovani e molte comunità entrare progressivamente e con frutto nelle pagine della Scrittura, e a partire da lì intraprendere decisioni e orientamenti di vocazione e di vita.

Ringrazio davvero di cuore tutti coloro che hanno collaborato con me in questi anni per la diffusione della Parola...».

(C. M. MARTINI, Attraversava la città,
Risposta al lavoro del Sinodo dei giovani
Veglia in Traditione Symboli, Milano 2002)

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1. Il Primo e il Più Breve dei Vangeli

«Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio»:
Marco ha probabilmente inventato il genere letterario «vangelo»… Tutti noi dobbiamo ritornare più spesso alle pagine del Vangelo, conoscendole e leggendole realmente, e non di seconda mano. Molti conoscono il Vangelo perché hanno sentito qualche frase…

«Tu sei il Cristo…»:
uno dei due vertici del Vangelo di Marco è la proclamazione del capitolo 8, 27-30: «E voi chi dite che io sia? Pietro gli rispose: Tu sei il Cristo». E’ la prima grande definizione di Gesù: non è la rivelazione piena, tanto è vero che Matteo, che non ha la preoccupazione pedagogica di Marco, quando cita questo episodio mette in bocca a Pietro queste parole: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Pietro aveva detto Tu sei il Cristo e pensava automaticamente a un trionfatore. Ecco allora che Marco, di fronte al fraintendimento, nel suo racconto introduce la descrizione della reazione dei discepoli: la cecità.

«Veramente costui è il Figlio di Dio»:
Tutto «il viaggio» proposto da Marco, partito nelle tenebre della cecità, ora giunge alla luce piena. C’era già stata una scintilla di luce, era apparsa al Giordano ma l’aveva vista solo Gesù nella voce che proclamava: «Tu sei il mio Figlio prediletto». Ma solo sulla croce tutti possono scoprire la «verità»: infatti, chi «vede» il Figlio di Dio è un centurione romano, non è più soltanto il discepolo; ora idealmente è tutta l’umanità che si stringe attorno a quella morte e in quella morte vede la vita…

2. I Miracoli di Gesù nel Vangelo di Marco

«Gli portavano i malati e gli indemoniati»
Credo nonostante i miracoli – scriveva Pascal. Nei Vangeli i miracoli sono presentati soprattutto come atti di amore e l’Amore fa miracoli. Ora è Marco fra tutti gli evangelisti quello che ha dato maggior rilievo alle mani di Gesù che agiscono (cioè ai miracoli): il 31% del suo testo è dedicato alla narrazione di miracoli… Dobbiamo dire che l’attività miracolosa di Gesù è certamente «strutturale», insita al Vangelo stesso e anche alla figura storica di Gesù.

3. La Pasqua di Gesù nel Testo di Marco

«È risorto, non è qui»
Le donne erano state testimoni della sepoltura, ora sono le prime testimoni della risurrezione. «E non dissero niente, perché avevano paura» (Mc 16,8). A noi è chiesto di verificare se non ci potrebbe accadere la stessa reazione il giorno in cui decidessimo di sostare «veramente» sugli avvenimenti della pasqua di Gesù, Cristo e Figlio di Dio. A questo proposito possiamo assumere come motto un verso folgorante di Shakespeare nel sonetto 76: «La cosa migliore che so fare è rimettere a nuovo parole antiche»: passione morte risurrezione.

4. L’Itinerario Spirituale del “Primo” Vangelo

«A voi è stato confidato il mistero del Regno»
Il Vangelo di Marco ci mostra come dalla visuale esteriore del mistero di Gesù e del Regno, possiamo passare ad una visuale al di dentro. Nel Nuovo Testamento ricorre spesso l’espressione al di fuori a indicare chi non partecipa alla conoscenza interiore del mistero di Dio, cioè della fede. Paolo, per esempio, scrive ai Colossesi: «Camminate nella sapienza per riguardo a quelli di fuori» (Col 4,5).

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