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Santuario di San Martino

Santuario della Madonna del Latte

Facciata del Santuario

Il Santuario di san Martino sorge sopra un promontorio sulla destra del torrente Inferno in una posizione dominante rispetto al territorio circostante. Il primo insediamento medioevale aveva probabilmente funzioni militari di avvistamento, dato che consentiva il controllo della strada che da Garlate e Galbiate portava da Bergamo a Como. E' presumibile che sia stato trasformato in luogo di culto sul finire del XIII secolo.

Dedicata da principio a san Martino, risulta dal Liber Notitiae Sanctorium Mediolani, la chiesa tuttavia conservava un'immagine tardogotica della Madonna del Latte molto venerata dalla popolazione locale.

L'immagine della Madonna del Latte era una iconografia molto diffusa in tutta l'Alta Brianza e la sua devozione era già molto forte quando nel 1566 san Carlo Borromeo e nel 1615 il Cardinale Federico compirono le loro visite pastorali. La continuità della devozione mariana ha avuto un glorioso esempio nei gravi fatti del 1944, quando la popolazione compì continui pellegrinaggi al santuario per invocare aiuto e protezione. I frammenti delle bombe d'aereo, che caddero sul paese senza provocare vittime né danni, vennero considerati come una vera e propria testimonianza della grazia ottenuta e sono conservati nell'atrio del santuario.

L'architettura della chiesa

La chiesa ha una struttura architettonica alquanto semplice, definita da una sola navata coperta con volta a botte, da dove si aprono due cappelle laterali. La navata è separata dal presbiterio da un arco trionfale. L'aspetto architettonico della chiesa è tipicamente romanico, ma ha subito alcune modifiche verso la metà del Quattrocento: gli interventi hanno comportato l'allungamento della navata, la creazione di una cappella a nord, e l'innalzamento del tetto su arconi traversi.

Nel 1521 il frate Matteo Polvara, nativo del luogo fece erigere la cappella meridionale e nel corso del Seicento fu aperta la sacrestia e ricostruito il presbiterio.

Verso il 1729 è stato sistemato il piazzale d'accesso con la realizzazione di un atrio a cupola. La attuale salita alla chiesa, arricchita dalla presenza di cappelle affrescate della Via Crucis, fu portata a termine nel 1745. Tutte le cappelle sono state costruite con un vano interno e piccole varianti architettoniche l'una rispetto all'altra. Le decorazioni sono opera dei fratelli Torricelli.

Il Santuario ha un proprio caratteristico campanile esito finale dei restauri eseguiti nel 1943-1945.

L'interno

Madonna del Latte Madonna del Latte

In questa occasione i restauri interessarono anche l'affresco quattrocentesco della "Madonna del latte", detta Sancta Maria Veteris, che in origine si trovava sul pilastro destro dell'arco trionfale. In quella circostanza l'affresco venne staccato e ricollocato sull'altare maggiore. L'opera è ciò che resta della decorazione quattrocentesca che abbelliva la chiesa, di cui restano altri elementi sull'arco trionfale e sulla parete sinistra della navata. In quest'area sono raffiguranti dei santi.

Tra questi, ad attestare l'originaria dedicazione della chiesa, si può osservare l'affresco di San Martino che dona il mantello a un povero. Di buon interesse sono anche gli affreschi delle due cappelle. Quella di sinistra conserva importanti raffigurazioni della Crocifissione e della Vergine in trono tra santa Barbara e i santi della peste Sebastiano e Rocco, attribuite a Tommaso Malacrida che vi operò nello scorcio finale del Quattrocento.

Sullo sfondo la grande Crocifissione, gli Evangelisti della volta, le storie di Cristo, il San Martino e altri dipinti rivelano l'ulteriore ricchezza culturale e artistica conservati nel Santuario che richiamano alle opere coeve di Borgognone, Leonardo e Bramantino. Furono commissionati nel 1523 da frate Matteo Polvara membro dei Cavalieri di san Pietro, Ordine istituito da Papa Leone X. Il Papa è infatti raffigurato di fronte al committente mentre compie un atto di vestizione, in analogia con l'affresco di San Martino che dona il mantello a un povero.

Devozione popolare

Oggi la Madonna di San Martino si ricorda la seconda domenica di ottobre.

A questa immagine sacra è infatti dedicata l'interessante collezione di ex voto conservata nel santuario, espressione di un'arte popolare in grado di comunicare la dimensione umana e la particolare identità spirituale del territorio.

Visualizza gli ex voto tratti dalla raccolta pubblicata nel 2000 a cura di Paolo Parente - Centro Culturale Bovara Visita →
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