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Sant'Antonio Abate
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Diocesi di Milano
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Ex voto di San Martino

tratti dalla raccolta pubblicata nel 2000 a cura di Paolo Parente - Centro Culturale Bovara

16. RAGAZZO SOSPESO NEL VUOTO (particolare)

16. RAGAZZO SOSPESO NEL VUOTO (particolare)

Acquarello su carta, cm 32x25

Firmato G. Lavvia, datato 7 settembre 1912 e commissionato dalla famiglia Rusconi.

Paolo Rusconi, protagonista della vicenda, si appende incoscientemente ad un palorcio, cioè alla teleferica adibita al trasporto delle fascine di legna. Il ragazzo si spenzola pericolosamente nel precipizio, attraversando così la valle del torrente Gatton, situata tra San Tomaso e Mondonico. Sopra la chiesa si erge la nuda roccia della montagna, simbolo d'evoluzione. Il dipinto ad acquarello, con scritta in caratteri gotici, è basato soprattutto su tonalità azzurre. Secondo il pittore astratto Kandinsky l'azzurro è il distacco dell' essere umano verso l'infinito ed è il colore che risveglia nella persona un desiderio di purezza e di sete sovrannaturale. L’azzurro fu il primo colore nazionale della Francia. È apparso nel quinto secolo dopo Cristo come colore dello stendardo detto cappa di San Martino, al tempo in cui i re di Francia erano considerati ereditariamente abati di San Martino, vescovo di Tours.

17. UOMO CADE DA UN ALBERO (particolare)

17. UOMO CADE DA UN ALBERO (particolare)

Olio su tela cm 35x50

Dipinto e incorniciato da Luigi Gilardi, datato 22 ottobre 1926 ed eseguito su commissione della famiglia Bonacina.

Giuseppe Bonacina, scalzo e con una pertica in mano, sta cadendo da un castagno. Siamo nella zona di Valmadrera chiamata Bornaga, situata tra le località San Tomaso e Corna Rossa. L’uomo ha salva la vita grazie alla Madonna del Latte che si manifesta tra le foglie dell' albero. Giuseppe Bonacina rimarrà comunque infermo per un anno a causa delle fratture riportate nella caduta. Baffi neri e cintura rossa, in uno sfondo autunnale, l'uomo sta cadendo. Il suo corpo e la pertica per buttare giù le castagne, si trovano in una linea obliqua che divide in due parti il quadro. Contemporaneamente questa diagonale unisce l'immagine della Vergine Maria alle iniziali di Grazia Ricevuta. Madonna delle Castagne veniva chiamata anticamente la Madonna del Bosco a Imbersago. Nel luogo dove sorge il Santuario famoso per gli ex voto, il 9 maggio 1617 un lupo aveva ghermito un bambino, fìglio di pastori. Subito i genitori invocarono l'aiuto di Maria. La Madonna apparve sopra un castagno e restituì il piccolo, sano e salvo, dalle fauci della belva. Improvvisamente l'albero fruttificò delle castagne mature. La tradizione popolare vede nel castagno il simbolo della previdenza.

18. UOMO CADE IN UN BURRONE

18. UOMO CADE IN UN BURRONE

Olio su tela, cm 50x35

Attribuito a Luigi Gilardi, datato 5 luglio 1927 e dipinto per la famiglia Vassena.

Il fatto ha luogo nella zona del Monte Barro, in località Selvette. Un uomo sta precipitando in un dirupo, forse a causa del suolo franoso: è Giuseppe Vassena, che all'epoca ha ventisette anni. L’uomo ha il viso rivolto verso l'alto. Proprio sopra di lui, nell' azzurro cielo estivo, appare la Madonna del Latte. L’immagine di Maria sta sopra una nube più regolare delle altre ed è circondata da un caldo alone di luce bianca.

19. UN BAMBINO RISCHIA DI ANNEGARE

19. UN BAMBINO RISCHIA DI ANNEGARE

Olio su tela cm 40x50

Del pittore Paolo Cattaneo, datato 3 luglio 1968 e dipinto su commissione della famiglia Ratti.

L’episodio avviene nel lago di Lecco, in località Moregallo. Ettore Ratti, un bimbo di tre anni, è in pericolo di morte. La madre del piccolo si precipita vestita nelle acque per salvare il figlio. La donna non sa nuotare, anzi ha un vero terrore del lago, eppure trova la forza di raggiungere il corpicino in balia dei flutti e di portarlo in salvo. In cielo appare grande e luminosa la Madre divina, che infonde una miracolosa energia alla disperata madre terrena. Belli i particolari: lo scoglio schematico, la scritta in corsivo, l'altro bambino nel salvagente e le case appena accennate in lontananza. Nel quadro il colore predominante è costituito dal verde acqua. L’atmosfera di una giornata afosa d'estate viene resa dal pittore in modo magistrale. L’autore, Paolo Cattaneo di Oggiono, ha decorato molti tabernacoli nei paesi dell'Alta Brianza. Di lui si conserva un altro dipinto votivo nel Santuario della Madonna del Bosco a Imbersago.

20. GUARIGIONE DI UN BAMBINO MALATO (particolare)

20. GUARIGIONE DI UN BAMBINO MALATO (particolare)

Tempera su carta, cm 34x41

Autore ignoto, datato 29 giugno 1833 e commissionato dalla famiglia Gavazzi.

La scena si svolge all'interno di Villa Gavazzi. Dalla finestra si vede la sagoma dell' antico campanile della chiesa parrocchiale alla cui ristrutturazione lavora, in quel periodo, l'architetto Giuseppe Bovara. L’attuale campanile, uno dei più alti della Lombardia, verrà innalzato circa un secolo dopo. Nella ricca stanza la Madonna appare nella posa dell'Assunta. La Vergine Maria è raffigurata anche in un quadro appeso alla parete sopra la culla del bambino malato, che reca le iniziali G.P. Il pittore realizza una sorta di racconto drammatico, fatto dai gesti e dalle espressioni dei personaggi: la madre sofferente, il bimbo rigido nella culla, il medico che cerca di tranquillizzare i due coniugi e il padre seduto col fazzoletto bagnato di pianto. Quella dei Gavazzi è stata una famiglia di industriali della seta tra le più importanti d'Italia. A Valmadrera i Gavazzi impiantarono una filanda nella seconda metà del Settecento e nel 1818 acquistarono Villa Orrigoni, che divenne la loro residenza.

Parrocchia di Sant'Antonio Abate - P.zza Mons. Citterio - 23868 Valmadrera (Lecco)